Odore ferroso e di umanità faticata
parole gracchianti da megafoni anneriti dalla fuligine del tempo
il tempo scandito da arrivi e partenze
risate gioiose e nervose
trepide attese e malinconici silenzi
tumultuosi sentimenti come agitate acque di un oceano finito
saluti di partenze, saluti di arrivi,
saluti di umanità faticata, saluti di umanità sacrificata
mentre le lancette non si fermano e le parole gracchianti non tacciono
mentre le mie parole muoiono in gola come le onde sulla battigia di un oceano finito.
14 luglio 2008
STAZIONI
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Le parole che non ho mai scritto
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8 commenti:
Uau!
Tina
Beh in effetti "uau" è un po' poco, volevo dirti che è semplicemente bellissima.
Complimenti Raf!
Tina
Grazie Titina! :-)
...le partenze stringono sempre un po' il cuore per tutte quelle cose che si affollano nel cuore e che restano inespresse, perdendosi nei luoghi...
Pero' spesso le partenze presuppongono anche felici ritorni: mi piace pensarla così, con ottimismo.
Grazia
Concordo pienamente con te.
una gran belle poesia complimenti
Le stazioni sono luoghi dell'anima: in esse si affolla una umanità dolente ed inquieta; nelle nostre anime sentimenti altrettanto inquieti e dolenti albergano senza meta e scopo precisi.
Nonostante tutto.... che bello quando il treno mi porta a casa dopo una lunga assenza... allora non ci sono sentimenti strani o varia umanità chiusa in se stessa... solo io ed i miei affetti.
Buonanotte.
Grazie Gunther; grazie Trekker e buona giornata a voi.
Raffaele
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